Montepepe

Il luogo

Montepepe è una piccola collina a circa 5 km dal mare Tirreno che si staglia, quasi unica, dalla piana apuo-versiliese. Una forma regolare, un cono, la cui superficie è caratterizzata da fasce di colore e coltura diverse secondo fasce altimetriche: dalla pianura si stacca la fascia a Oliveto su terrazzamenti di un verde-grigio vibrante, poi il Vigneto coi suoi muri in pietra e la terra rosso bruno, e infine il bosco a prevalenza di pino marittimo, con porzioni interessate dalla quercia da sughero, dal cerro e dal corbezzolo. Negli ultimi tempi, per rispondere alle necessità dell’azienda vinicola, sempre più orientata verso una produzione di alto livello qualitativo, è stata costruita una nuova tinaia semiipogea con un tetto oliveto che determina un controllo della temperatura naturale. Il progetto della nuova Tinaia così come il lungo Restauro della Villa Montepepe sono stati realizzati a cura dello studio Alberto Poggi Architetture.

Montepepe

La villa

Ai piedi della collina di Montepepe, sorge la Villa che dopo un lungo restauro viene restituita ad uso Relais con le sue Suites e i suoi appartamenti. Il fabbricato ha una storia che inizia a metà ‘700 con la costruzione della prima “Palazzina” ed è legata in maniera indissolubile al vigneto che sta a monte della Villa. E’ infatti ai primi dell’800, come riporta lo storico abate Guidoni, che Carlo Ludovico di Borbone Duca di Lucca volle comprare “il colle ridente di Montepepe, dove realizzò delle vigne alla francese con vigneron provenienti da Bordeaux, che produssero del vino eccellente sotto l’abile direzione del valente enologo Alessandro de Gerès, che prese al proprio stipendio facendolo venire di Francia”. La Villa contiene, al piano terreno, la cantina settecentesca: uno scrigno dove ancora oggi vengono vinificati i nostri vini. Ai piani superiori gli appartamenti con le Suites per gli ospiti. Ogni camera ha una storia da raccontare e il restauro ha voluto interpretare e dare voce all stratificazioni di queste storie, recuperando pavimenti, soffitti e identità degli ambienti. Ciò è stato possibile con un attento studio dell’esistente e l’uso di tecnologie e materiali coerenti, in particolare gli intonaci e l’uso dei marmi di cui la zona è ricca, siamo infatti al centro di un bacino marmifero che va da Carrara a Pietrasanta. L’impianto del fabbricato delinea una “L” che racchiude una corte aperta a sud verso una vista totale sul mare Tirreno. Da questa grande terrazza ornata da palme centenarie e cedri del Libano si scende per terrazzamenti digradanti sull’agrumeto storico con alberi di Arancio, Feijoa e Mandarino, poi alla Limonaia a ridosso di un muro in sasso e più in basso un’ampia terrazza pavimentata in marmo bianco di Carrara con la Piscina.